Cos’è la Psicomotricità e lo Psicomotricista?
La Psicomotricità è una disciplina educativa e terapeutica sviluppatasi in Francia intorno agli anni ’60.
Utilizza il movimento e l’osservazione per creare un canale di comunicazione volto ad ascoltare e sostenere il bambino, accompagnandolo nel suo personale percorso evolutivo e di crescita – a seconda della specializzazione – fino ai 18 anni.
Lo Psicomotricista è l’operatore che svolge, in via autonoma o in collaborazione con altre figure dell’ambito educativo e sociale, interventi di educazione e prevenzione nel rispetto della globalità psicofisica dell’individuo, utilizzando metodologie a mediazione corporea.
In particolare:
1. favorisce lo sviluppo psicofisico della persona in età evolutiva e il mantenimento dell’equilibrio psicofisico della persona adulta e anziana;
2. aiuta a superare i momenti di crisi evolutiva nelle diverse età, operando per prevenire l’instaurarsi di situazioni patologiche;
3. opera per la mobilizzazione delle risorse psicofisiche della persona e del suo contesto.
La pratica psicomotoria: tra gioco e osservazione
Lo psicomotricista è molto attento, durante l’osservazione, a rilevare le specifiche individualità di ogni bambino, pur tenendo sempre presente come riferimento teorico per la fascia di età, le funzioni e le competenze relative, nonché l’interazione tra evoluzione della patologia e stadio di sviluppo.
Nel lavoro con il bambino viene utilizzata una metodologia che attraverso il gioco spontaneo, facilita l’attivazione e lo sviluppo delle capacità motorie, cognitive e relazionali nel piacere della scoperta e del movimento.
Proprio in virtù di questa interazione giocosa, basata sull’osservazione e sul movimento,la pratica psicomotoria risulta efficace sin dai primi mesi di vita, riuscendo già a cogliere segnali e stimolare opportune risposte favorendo la naturale evoluzione e incentivando lo sviluppo del neonato.
A chi si rivolge la Psicomotricità, quando è utile la Terapia Psicomotoria?
Psicomotricità si rivolge atutti i bambini in età prescolare.
L’approccio psicomotorio educativo è particolarmente indicato nei primi tre anni di vita perché promuove il processo evolutivo e facilita il processo maturativo del sistema nervoso centrale (SNC), rendendo armonico il naturale sviluppo di tutte le potenzialità dei bimbi.
Esistono due processi che vanno avanti nel bambino, un processo maturativo (la crescita fisica) e un processo evolutivo (capacità di movimento, autostima, affettività, ecc.). Entrambi devono procedere in modo corretto perché lo sviluppo del bambino avvenga in modo naturalmente armonico.
La terapia psicomotoria è utile quando in uno di questi processi o in entrambe si evidenzia un blocco o un ritardo.
L’intervento del terapista psicomotricista è essenziale ogni volta che si verifica un blocco nel normale processo evolutivo o in presenza di problemi e patologie di diversa natura.
In particolare nei piccolissimi con Sindrome di Down(Trisonomia 21) o con Atassie(problemi di equilibrio), o bambini con disturbi dello spettro dell'autismo, l’intervento precoce ha spesso migliorato in modo incisivo il processo di crescita, prevenendo e contenendo con successo molte delle problematiche correlate a questi disturbi.
Scopo della psicomotricità può anche essere quello di promuovere la normale evoluzione del bambino!
Più in generale, la terapia psicomotoria può essere utile quando si presenta un qualcosa che interrompe la normale fase evolutiva, in questi casi si aiuta il bambino a superare il blocco, consentendogli di proseguire il proprio normale percorso evolutivo.
Progetti di intervento
EDUCATIVO – PREVENTIVO:
gli interventi sono rivolti a favorire un armonico sviluppo psicomotorio, un adeguato mantenimento dell’equilibrio, a prevenire disagi della relazione e degli apprendimenti nelle persone in età evolutiva; gli effetti dell’educazione e prevenzione psicomotoria si estendono inoltre a favorire l’integrazione, l’accettazione e la valorizzazione delle differenze personali.
Tali interventi possono essere attuati in situazioni di rischio sociale e altre condizioni di difficoltà personali.
SOCIALE:
lo Psicomotricista svolge attività di aiuto indirizzata agli adulti (genitori, educatori, insegnanti, operatori dell’ambito socio-sanitario e assistenziale) allo scopo di favorire un’adeguata espressività corporea nella relazione umana.
DI AIUTO
Lo Psicomotricista attua interventi con persone in età evolutiva e con persone in età adulta o anziani che presentano problemi connessi con le funzioni psicomotorie e/o della comunicazione.
COME LO FA
L’approccio psicomotorio ha come terreno specifico di intervento il rapporto tra il corpo e i processi psichici nella costruzione dell’identità attraverso la via corporea, nonché il rapporto tra corpo ed espressività, qualunque sia il livello di capacità motorie della persona.
Utilizzando la conoscenza di questi rapporti e la capacità peculiare di lettura della comunicazione non verbale (movimento, tono, postura, gesto, sguardo, uso degli oggetti, dello spazio, ecc.) lo Psicomotricista interviene nella relazione con metodologie psicomotorie (attività percettive, cognitive, ludico espressive, rilassamento, comunicazione non verbale, ecc.) con l’obiettivo di favorire in primo luogo il processo di integrazione fra i diversi piani espressivi e conoscitivi che stanno alla base di quel fenomeno complesso che è la costruzione dell’identità.
Questo obiettivo si realizza non in un percorso di insegnamento-apprendimento di abilità, quanto in contesti comunicativi, dove la rete di scambi rende possibile il riconoscimento dell’altro, lo stimolo e il riconoscimento delle sue risorse.
Lo Psicomotricista ha fondamenti epistemologici, obiettivi e modalità operative peculiari che lo contraddistinguono come figura professionale specifica.